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Diana Olteanu
| Vant moale de toamna ma va purta spre tine, Italia!
Asteapta- ma cu- o ramura de maslin.
Acolo, pe cerul inimii tale,
porumbita cu aripi de matase, am sa- ti vin.
Cu suflet, voi aduce... o mie de stele,
trilul privighetorii din Lunca Jiului
am sa- l inalt- zmeu alb, aproape de ele
si, pe clapele tarmului tau,
inima- mi va canta soptit
doina de dor a tarii mele.
Cu dintii de lapte, Marea Ionica va musca din soare.
Pescarusii vor striga de pe umarul ei drept:
- Hei, Mare, hei, tu, Mare,
Iata, pasarea pacii, cum rasare
aducand maslinilor din Italia, apa vie
din fantana cu cumpana a Carpatilor
ce- si flutura semeti caciulile in zare.
Priveste, tu, Mare!
Si tu, Italia,
cu ea vei uda in gradini "floarea prieteniei".
Strabon stie ca mania nu- i realitate.
Daca in iubire si- n armonie vom trai
vom fi poeti si muze intru eternitate.
ASPETTAMI
Il vento morbido dell’autunno mi porterà verso il tuo cielo, Italia!
Aspettami con un ramoscello d’ulivo,
Lì, sul cielo del tuo cuore,
colomba con ali di seta, volerò da te.
Dall’anima, ti porterò... mille stelle,
il trillo dell’usignolo di Lunca Jiului
eleverò l’aquilone bianco nella loro vicinanza
e sulle tastiere della tua riva,
il cuore canterà sussurrando
la romanza del mio paese.
Con denti di latte, il Mar Ionio morderà il sole.
I gabbiani grideranno dalla sua spalla destra:
Ehi, mare! Ehi, tu, mare!
Ecco, la colomba della pace, come sorge
portando agli ulivi di Sibari l’acqua viva
dal pozzo con argano di Carpati
che mostrano orgogliosi i capelli in lontananza.
Mira, tu, mare!
E tu, Italia,
con lei bagnerai nei giardini “il fiore dell’amicizia”.
Strabone lo sa che l’ira non è realtà.
E se vivremo nell’amore e armonia
saremo poeti e muse per l’eternità. |
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